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R2 magazine – maggio 2012
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Mandolin’ Brothers - Moon Road
“
Moon Road
” è la piu recente
produzione dei
Mandolin’ Brothers, band italiana di
country folk blues, nell’occasione accompagnata da un considerevole numero di
importanti “amici” americani. Come sempre mi accade, la musica arriva un attimo
dopo, cioe quando il “contenitore” e stato visionato nei particolari. Parlo dell’artwork,
delle immagini, delle note e di ogni dettaglio… un vero peccato aver
accantonato il vinile e le sue fantastiche dimensioni! In questo caso c’e anche
varieta e sostanza, perchè accanto al CD trova posto un DVD che, nell6rsquo;occasione, non e l’arricchimento della parte audio con la sezione ”visual, ma e un
significativo racconto da ricordare, un viaggio in una terra che si identifica
sempre con uno stile di vita ben preciso. Una parte del filmato e una copia- mi
riferisco ovviamente solo all’oggetto- di quello che girai io nel 2007, quando mi
trovai in Mississippi: e testimoniato lo stupore provato a Graceland e quello
ancora piu grande in Beale Street, la via dove lo stesso chitarrista, nello
spazio di un’ora, riesce a coprire tre ruoli diversi in tre palchi differenti,
una strada dove un riff musicale afferrato al volo da un paio di donne di
colore, puo trascinarne altre cento in un ballo adimensionale e atemporale.
Questa comparazione mi serve solo per dare la giusta collocazione al DVD “USA
2010, non una replica dell’album versione live quindi, ma una storia quotidiana
e una dichiarazione d’amore, come potrebbe fare chiunque ami quei luoghi e
quella musica. Anche le pictures non lasciano indifferenti, e cio che sembra la
fotografia dei film che vedevamo da bambini, e bene sottolinearlo, e l’assoluta
realta, che varia ogni cinquanta chilometri negli stati del Nord America, e che
mischia inguardabili grattacieli a catapecchie trasportabili, ed e grande lo
stupore quando si realizza che tutto e realmente come ce lo avevano dipinto,
come lo avevamo immaginato.
La musica dei
Mandolin’ Brothers e la logica conseguenza di questa passione, di una
“malattia” che prende in modo totalizzante e non ti lascia mai piu, e quasi ti
fa desiderare di cambiare il colore della pelle… se solo si potesse.
Sei sono i brani che
compongono “Moon Raod”.
Per la seconda volta
consecutiva(mi e accaduto con l’album di esordio dei Chemako), mi viene da
usare un aggettivo relativo alla proposta, che accomuna le sei tracce:
intimista.
Il significato che io
do al termine “intimista”, applicato alla musica, e quello di “espressione di
sentimenti e di emozioni”… sottovoce, qualunque siano i
watt egli strumenti utilizzati.
La voce di Jimmy
Ragazzon, di per se greve e caratteristica, pennella dolci
ballate e regala perle di saggezza, che culminano in ‘Another Kind ‘, unico brano tradotto in italiano
nel booklet, perchè neanche una parola puo essere fraintesa, perchè la denuncia
e la speranza devono convivere ed essere condivise.
Trent’anni di lavoro
comune, di viaggi, concerti ed esperienze di vita portano alla maturazione
musicale e umana, perchè e di quella che parlo, tralasciando l’ovvio talento e
le naturali skills, che do sempre per scontate quando si parla di musica di
qualita.
E quando sembra che
ogni spiraglio di luce ci sia rubato da una notte qualsiasi, che arriva con
asfissiante periodicita, ci sara sempre un blues pronto a lenire il nostro dolore…
“… the sunlight fades away and I got the blues…” (‘49 Years’).
I “Friends” di Austin, Texas, sono …
Cody Braun, Merel Bregante, Cindy Cashdollar, Lynn
Daniel, Kenny Grimes, Doug Hudson, Carl Loschiavo.
L’INTERVISTA
Leggendo la vostra
biografia la prima nota che emerge e la… partenza, oltre 30 anni fa! Che cosa
vi ha portato sulla via della musica, del blues in particolare?
La grande passione per
la musica e per il Rock in particolare. Iniziando ad ascoltare Beatles, Stones, Dylan e da li
al Rock Blues di Allman Brothers, Canned Heath, Little Feat, Fabulous
Thunderbirs e quindi ai padri fondatori del Blues come Robert Johnson, Muddy
Waters, Lightning Hopkins, Little Walter, Howlin’ Wolf. Un tipico percorso “a
ritroso” verso le radici.
Un cosi lungo periodo
non puo che testimoniare importanti cambiamenti personali. Se dovessi
sintetizzare l’iter evolutivo della tua/vostra musica, quali potrebbero essere
gli avvenimenti su cui focalizzarsi?
Direi
l’esordio come duo acustico di Country Blues e l’incontro con Fabio Treves; la
prima line up elettrica, il primo cd di pezzi nostri For Real (2001) e quindi
la svolta con il secondo album Still Got Dreams (2008) che ci ha dato nuova
linfa vitale e nuova energia positiva. Questo ci ha permesso di migliorare e di
arrivare fino ad oggi con 4 album pubblicati, uno in cantiere, 3 brevi tour
negli States e la costante attivita live in Italia ed Europa. A questo
proposito a maggio saremo in Romania per la EUROPAfest 2012, cioe la vecchia
zona “oltre cortina” dove non abbiamo mai suonato.
La vostra carriera e
costellata di partecipazioni stratosferiche. Esiste un aneddoto significativo a
cui sei particolarmente legato e che ami raccontare nelle occasioni migliori?
Una
delle cose che mi ha fatto piu piacere in assoluto, oltre ai complimenti
ricevuti da musicisti del calibro di Merel Bregante, Dave Alvin, Cindy
Cashdollar, 9 Below Zero ed altri, e stato il commento dello scafatissimo
fonico del BB King Blues Club di Memphis che, a fine concerto ci ha detto: “Not
bad for some white boys...”. Non lo dimentichero mai.
Essere chiamati a
suonare blues in America, laddove tutto e nato, e roba per pochi eletti. Quale
e stata la chiave che ha permesso di aprire le porte del Texas?
Avevamo
gia suonato in Florida nel 2008 e da tempo eravamo in contatto con Merel
Bregante, amico, produttore discografico e storico batterista di gruppi quali
Nitty Gritty Dirt Band, Loggins & Messina, Chris Hillman ecc. Dopo aver
partecipato all’ International Blues Challenge a Memphis, TN, siamo volati ad
Austin, TX, per registrare nel suo studio Moon Road ed avere il piacere di
incontrare e suonare con musicisti quali Cindy Cashdollar (Dylan, Van Morrison,
Ryan Adams), Cody Braun (Reckless Kelly) Lynn Daniel, Kenny Grimes ed altri. Davvero
un sogno realizzato.
Rimango in tema. Le
note biografiche relative ai M.B. mi hanno suggerito subito due immagini, la
prima e legata al vostro soggiorno ad Austin, che ho collegato immediatamente a
Janis, e poi Beale St, dove sono stato, e dove ho potuto assaporare il vero
spirito del blues suonato in Mississippi. Che tipo di sogno e stato il vostro?
Ci si puo abituare a queste situazioni?
Difficile
farci l’abitudine perchè sono occasioni piuttosto rare, e sarebbe inoltre
“pericoloso” per la nostra sanita mentale... In USA abbiamo ricevuto una
calorosa accoglienza e continui stimoli positivi dal pubblico e indistintamente
da tutti i musicisti che abbiamo conosciuto. In particolare l’uso di 2
strumenti tipicamente Italiani quali la fisarmonica ed il mandolino, impiegati
nel Blues o nella Roots music, hanno incuriosito ed intrigato sia gli addetti
ai lavori che il pubblico.
Una domanda piu
tecnico/culturale. Sino al 2009 ho considerato il mandolino uno strumento
specifico per situazioni e luoghi della nostra terra. Dopo un approfondimento
personale ho abbandonato l’immagine che molti hanno-quella del “mandolino,
pizza e Napoli-” , e ho potuto apprezzarne l’uso in altri settori musicali, dal
classico, al rock e al blues, rilevando una versatilita che non immaginavo.
Cosa rappresenta per te il mandolino, dal punto di vista musicale e non?
E’ uno strumento molto
versatile che viene dalla tradizione italiana ma che e stato molto impiegato
nella Folk music tradizionale anglosassone. Alcuni virtuosi di questo strumento
come Norman Blake o David Grissman sono Americani ed hanno studiato e ripreso
le ballate tradizionali degli Appalachi e di altre zone degli States,
rivisitando canzoni popolari originarie della vecchia Europa. Lo stesso
discorso vale anche per il Regno Unito e la musica Folk o Folk rock di quei
paesi, con gruppi quali Fairport Convention, Pentangle, Pogues ed altri. Senza
contare la musica Balcanica e dell’est europeo.
Il vostro progetto
prevede performance acustiche ed elettriche. Quali sono le peculiarita di
entrambi i set?
Con
la formazione elettrica il nostro spettacolo e composto per almeno il 75% da
musica nostra ed il resto da arrangiamenti di brani di autori piu o meno
conosciuti, dalla tradizione del Blues alla musica cantautorale. Nel set
acustico, rivisitiamo maggiormente la tradizione Country Blues, ma con molti
brani nostri e varie situazioni a 2, 3 o 4 musicisti e con vari strumenti. Ci
divertiamo, e speriamo sia lo stesso per chi ci ascolta, con entrambe le
formazioni.
Che
valore ha per te Moon Road, oltre la musica… un episodio del vostro percorso o
un importante bilancio di vita?
Direi
un insieme di cose. Nel senso che e stata una tappa importantissima della
nostra carriera, che solo pochi anni prima avremmo solo sognato, ed anche un
momento di riflessione sui risultati raggiunti singolarmente e dalla band nel
suo insieme. Comunque un ulteriore stimolo ad andare avanti, soprattutto dopo i
sacrifici fatti ed i consensi ricevuti.
Abbinato al CD c’e un
DVD che immortala frammenti del vostro viaggio negli States. Recentemente ho
trovato una sezione video nell’album di esordio dei Chemako (in cui tu sei
presente), e precedentemente mi era capitato di vedere il bellissimo movie di
Palladino nell’album di Fabrizio Poggi. Pensi che la parte visuale della musica
sia ormai un aspetto da cui non si puo prescindere?
A
mio parere e importante ma non indispensabile. La musica viene dall’anima e
dovrebbe riuscire da sola a comunicare sentimenti, idee, passione e stimolare a
pensare, reagire, conoscere e ad essere sempre curiosi. Certo la parte visuale
e anch’essa importante, ma credo che abbia la sua massima rilevanza ai
concerti, dove il contatto con il pubblico non ha (o non dovrebbe avere) alcun
tipo di filtro. Spesso i video sono solo degli insulsi mezzi di promozione
commerciale. Gli esempi che hai citato sono cronache di viaggio, ricordi e
testimonianze di esperienze che, per quanto ci riguarda, vorremmo conservare
nella nostra memoria e nei nostri cuori il piu a lungo possibile.
Nel tuo vocabolario
dei desideri, cosa sta scritto alla voce… “ progetto da realizzare il piu
velocemente possibile?”
Sicuramente
il nuovo album al quale stiamo lavorando, che ci sta dando ottime sensazioni e
che sara composto quasi totalmente da composizioni originali. Come sempre sara
un lavoro collettivo che coinvolgera tutta la band e, probabilmente, qualche
ospite inaspettato...
Un
ultima cosa… dimenticavo… esiste un tuo mito, un musicista che ti ha
particolarmente influenzato e che ha costituito un esempio da seguire, e ti ha
accompagnato in tutti questi anni di attivita?
Certo:
Bob Dylan.
La formazione comprende:
ELECTRIC BAND
JIMMY RAGAZZON: voce, harp e chitarra ac.
PAOLO CANEVARI: chitarre, National Steel
MARCO ROVINO: mandolino, chitarre , voce
RICCARDO MACCABRUNI: fisarmonica, tastiere, voce
JOE BARRECA: basso elettrico e contrabbasso
DANIELE NEGRO: batteria e percussioni
ACOUSTIC QUARTET
JIMMY RAGAZZON: voce, harp, chitarra ac.
MARCO ROVINO: mandolino, chitarre, voce
RICCARDO MACCABRUNI:fisarmonica, piano, voce
JOE BARRECA: basso el. e contrabbasso
Per saperne di piu…
BIOGRAFIA MANDOLIN’ BROTHERS
L’esordio della band risale al settembre 1979, quando Jimmy Ragazzon e Paolo
Canevari si esibiscono in duo acustico di country blues, come supporter della
Treves Blues Band. Nel 1981 la prima formazione elettrica, con basso e
batteria, vede il gruppo impegnato nel riprendere classici del rock blues. Agli
inizi degli anni ’90, dopo diverse esperienze e relativi cambi di line up,
l’introduzione della fisarmonica, delle tastiere (piano ed organo) ed il
reinserimento del mandolino (questa volta elettrificato) avvicinano la band a
sonorita roots rock. I suoni sono piu variegati: dal border messicano, allo
swamp rock della Louisiana, alle ballate cantautorali, senza mai dimenticare le
radici blues.
I concerti si basano
su brani originali alternati a cover, sempre rivisitate e reinterpretate in
modo molto personale. Il gruppo si propone anche in formazione acustica ridotta
(quartetto) con uno spettacolo altrettanto coinvolgente.
In trent’anni di attivita,
i Mandolin’ Brothers collezionano centinaia di concerti nel circuito dei clubs
italiani, alcuni tour in Svizzera e nel sud della Francia e la costante
partecipazione a diversi rock and blues festival Europei. Nel corso degli anni
hanno collaborato con alcuni personaggi dell’area blues quali abio Treves,
Maurizio “Gnola” Glielmo, Paolo Bonfanti, Arthur Miles, Beppe Gambetta, Mike
Cooper, Andy J. Forest, Dave Alvin Band (Blaster), Eliott Murphy, Alvin Lee
(Ten Years After), Mighty Sam McClain, Pierre Bensusan, Nine Below Zero, Popa
Chubby, John Mooney, Sandra Hall, Eric Bibb, Sean Carney Band, Sarah Pierce
Band, Eric Hanke, Cindy Cashdollar, Cody Braun (Reckless Kelly). Nel 2001
pubblicano il primo cd “FOR REAL” (Studiottanta Fortuna Records) che riceve
ottime recensioni dalle riviste specializzate e dai siti musicali.
Nel gennaio 2007 i
Mandolin’ Brothers vengono invitati negli Stati Uniti, per alcuni concerti al
Broward Center For The Performing Arts ed al China White di Fort Lauderdale in
Florida, USA. Nel 2008 pubblicano “STILL GOT DREAMS” prodotto da Massimo
Visentin (sound engineer con Paolo Conte) anch’esso molto ben recensito dalla
stampa specializzata e giudicato 4° miglior album rock italiano, dalla rivista
Roots Highway.
Nel marzo 2009 la band
si e recata ad Austin, Texas , dove ha suonato (Waterloo Ice House) e
registrato alcuni nuovi brani nello studio di Merel Bregante (storico
batterista di Loggins & Messina, Nitty Gritty Dirt Band, Chris Hillman
ecc.) con la partecipazione dello stesso Bregante, Kenny Grimes, Dough Hudson,
Carl Loschiavo (Sarah Pierce Band), Lynn Daniel e di Cindy Cashdollar (Bob
Dylan, Van Morrison ecc.) e Cody Braun (Reckless Kelly). Nel novembre 2009
pubblicano “30 LIVES!” registrato allo Spazio Musica di Pavia, il live album
per celebrare i primi 30 anni di storia della band, con i suoni, le atmosfere e
le buone vibrazioni dei loro concerti, votato 4° miglior album rock dell’anno
dal pool dei lettori del Buscadero. Nel luglio 2009 i Mandolin’ Bros. hanno
vinto le selezioni per l’ I.B.C. (International Blues Challenge) ed hanno
suonato, con grande successo di pubblico e critica, al New Daisy Theater ed al
BB King Blues Club in Beale St. a Memphis,TN, nel gennaio 2010. Nel dicembre
2010 viene pubblicato il nuovo cd/dvd “MOON ROAD – USA 2010”, registrato ad
Austin, TX, con brani inediti, alcuni ospiti illustri e le immagini del loro
tour negli States., con il montaggio del regista Piergiorgio Gay (Niente
Paura-Festival del Cinema diVenezia 2010).
La rivista “Chitarre”
dedica uno speciale a Paolo Canevari e ai Mandolin’ Brothers nel numero di
febbraio 2011.
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recensione dal sito: |
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Mandolin’ Brothers | ||
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Malgrado gli oltre trent’anni di carriera, i pavesi Mandolin’ Brothers esordirono su CD solo nel 2000 con For Real, seguito a ben otto anni di distanza dall’interessantissimo Still Got Dreams. Da allora tutto è cambiato e dal 2008 viaggiano ormai alla media di un disco all’anno, considerando anche |
di Stefano Tognoni |
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IN DETTAGLIO | |
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I due cofondatori del gruppo Alessandro "Jimmy" Ragazzon e Paolo Canevari guidano una band ormai super
rodata ed affiatata, completata da Riccardo Maccabruni, Giuseppe "Joe" Barreca, Daniele Negro e dall’ottimo
Bruno De Faveri che purtroppo, a causa di un incidente, nel proseguo della carriera dei Mandolin’ dovrà dare
il suo apporto esclusivamente in fase compositiva o in studio di registrazione, sostituito nei live dal pur
valido Marco Rovino, da tempo nel "giro" della band. Alla registrazione di Moon Road hanno contribuito anche
molti celebri ospiti ed oltre al già citato Bregante è doveroso ricordare tra gli altri Cindy Cashdollar
(Van Morrison, Dave Alvin), Cody Braun dei Reckless Kelly e Kenny Grimes (Lynda Jones, Terry Clarke, Sarah Pierce). |
BRANI MIGLIORI |
Suono – aprile 2011 ![]() |
Classix – aprile 2011 ![]() |
Buscadero – aprile 2011 ![]() |
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a r t i c o l o t r a d o t t o |
www.zicazic.com![]() Scritto da Fred Delforge lunedì, 7 marzo 2011 30 Lives! (Studiottanta − Fortuna Records − Venus Distribution − 2009) Durata 73’48 − 16 brani Moon Road (Studiottanta − Fortuna Records − Venus Distribution − 2010) Durata 25’40 − 6 brani + DVD 15’ http://www.mandolinbrothersband.com http://www.myspace.com/mandolinbrothersband | |
![]() ![]() | Per quanto indietro possiamo risalire nel tempo, è nel 2009 che troviamo le prime tracce del Mandolin’ Brothers, quando i due padri del progetto si esibivano come duo acustico di country blues e accompagnavano la Treves Blues Band. Due anni più tardi, il cantante e chitarrista Jimmy Ragazzon e la sua spalla Paolo Canevari si associavano con un bassista ed un batterista, e portavano il gruppo verso il blues rock, del quale riprendevano gli standard. |
Passati gli anni, il duo italiano ha conosciuto numerosi cambiamenti di line up ma anche di repertorio, ed è accogliendo delle tastiere, una fisarmonica
o ancora un mandolino che il duo fondatore è arrivato a proporre una musica dove le radici nord-americane sono onnipresenti,
ma dove l’apporto latino non 6egrave; mai assente, prova ulteriore, se mai ce ne fosse bisogno, che il blues non è un genere statico e
che quando si è un gruppo che si è esibito a fianco di Andy J. Forest, di Popa Chubby, di Eric Bibb o dei Nine Below Zero, sempre
con lo stesso successo, è possibile aggiungerci giorno per giorno un po’ della propria personalità. Sebbene i Mandolin’ Brothers abbiano attraversato con un vero successo tre decenni di carriera, e siano stati scelti per rappresentare l’Italia e il Rootsway Roots’n’Blues Food Festival di Parma all’International Blues Challenge di Memphis nel 2010, non hanno voluto strafare con le registrazioni dato che, alla fin fine, sono solo al loro quarto album, dei quali gli ultimi due presentiamo congiuntamente su queste pagine e sono delle registrazioni live eseguite negli ultimi due anni, il primo, "30 Lives!", a Pavia in occasione del trentesimo anniversario del gruppo e il secondo, "Moon Road", alla virata americana della formazione, con le testimonianze filmate delle esibizioni di Memphis e sei pezzi registrati in studio ad Austin, Texas, insieme ad amici ed invitati. Quanto basta per entrare pienamente nell’universo molto particolare di un gruppo dove le lap steel e le fisarmoniche vanno ben d’accordo e dove l’energia prevale di tanto in tanto sul lato convenzionale della partizione, soprattutto quando il jet lag si fa sentire. Tanto seducenti e musicalmente impeccabili nei pezzi scritti da loro come "Stompin’ Blues", "Still Got Dreams", "Went To See The Poet" o "Carton Box", quanto convincenti in cover del calibro di "You Gotta Move" o "Troubles No More", i Mandolin’ Brothers dimostrano di essere dei veri artisti nati per il palco, ma provano anche, con questi due superbi digipack, che proporre degli album di qualità èun compito per il quale sono davvero portati. Ci resta solo da aspettare che attraversino il confine e vengano a suonare in Francia! |
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a r t i c o l o i n l i n g u a o r i g i n a l e |
www.zicazic.com![]() Ecrit par Fred Delforge lundi, 07 mars 2011 30 Lives! (Studiottanta − Fortuna Records − Distribuzione Venus − 2009) 73’ 48 Durèe − 16 Titres Moon Road (Studiottanta − Fortuna Records − Distribuzione Venus − 2010) 25’40 Durèe − 6 Titres + DVD 15’ environ http://www.mandolinbrothersband.com http://www.myspace.com/mandolinbrothersband | |
![]() ![]() | Aussi loin que l’on puisse remonter dans le temps, c’est toujours à l’année 2009 que nous ramènent les premières traces des Mandolin’ Brothers, lorsque les deux pères du projet se produisaient en duo acoustique de country blues et accompagnaient le Treves Blues Band. Deux années plus tard, le chanteur et guitariste Jimmy Ragazzon et son acolyte guitariste Paolo Canevari s’associaient avec un bassiste et un batteur et emmenaient leur groupe vers le blues rock dont ils reprenaient les standards. |
Les années passant, le combo italien connaîtra son lot de changements
de line up mais aussi de répertoires et c’est en accueillant des claviers, un accordéon ou encore une mandoline que le duo fondateur en
arrivera à proposer une musique où les racines nord-américaines sont omniprésentes mais où l’apport latin n’est jamais laissé sur la touche,
preuve s’il en fallait encore que le blues n’est pas un genre figé et que quand on est un groupe qui s’est produit aux côtés
d’Andy J. Forest, de Popa Chubby, d’Eric Bibb ou encore de Nine Below Zero avec toujours le même succès, il est possible de lui apporter
chaque jour un peu de sa propre personnalité. Si les Mandolin’ Brothers ont traversé avec un réel succès trois décennies de carrière et qu’ils ont été désignés pour représenter l’Italie et le Rootsway Roots’n’Blues Food Festival de Parme à l’International Blues Challenge de Memphis en 2010, ils n’en ont pas pour autant inondé les bacs de leurs enregistrement puisqu’en tout et pour tout, ils n’en sont qu’à leur quatrième effort, les deux derniers présentés conjointement en ces pages présentant des enregistrements live immortalisés durant les deux dernières années, le premier, " 30 Lives! " à Pavie à l’occasion du trentième anniversaire du groupe et le second, " Moon Road ", lors de la virée américaine de la formation avec à la clef des témoignages filmés des prestations données à Memphis et six pièces enregistrées en studio à Austin, Texas, en compagnie d’amis et d’invités. De quoi pénétrer tout entier dans l’univers très particulier d’un groupe où les lap steel et autres accordéons font plutôt bon ménage et où l’énergie prime parfois sur le côté conventionnel de la partition, surtout quand le jet lag s’invite à la table des musiciens. Aussi séduisants et musicalement impeccables sur leurs propres compositions comme "Stompin’ Blues", "Still Got Dreams", "Went To See The Poet" ou encore "Carton Box" que convaincants sur des covers de la trempe d’un " You Gotta Move " ou d’un " Troubles No More ", les Mandolin’ Brothers démontrent par l’exemple qu’ils sont de véritables artistes taillés pour la scène mais prouvent également au travers de deux superbes digipack que proposer des albums de qualité est un exercice pour lequel ils montrent de réelles aptitudes. Reste maintenant à franchir les Alpes et à venir se produire jusque dans l’hexagone . . . |
Rockerilla - febbraio 2011 ![]() ![]() |
Jam - febbraio 2011 ![]() ![]() |
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t r a t t o d a l b l o g d i |
Mandolin’ Brothers - Moon Road - Studiottanta - Fortuna Records CD+DVD Ok, le radici sarebbero di Voghera, ma Pavia indica la zona geografica dove brulica tutto un mondo di musicisti innamorati della musica anglo-americana e che la suonano anche: dai Lowlands (fedeli "clienti" di questo Blog) ai Southlands passando per decine di altri gruppi e solisti di cui vi ho riferito di passaggio nel Post dedicato al tributo "Pavese" alla musica di John Lennon . Ma i nostri amici sono un pò gli originatori di tutto questo gruppo: in attività dal lontano 1979 e così battezzati, Mandolin’ Brothers, dal buon Fabio Treves, anche se il mandolino agli inizi non c’era (ma sarebbe arrivato) e non erano neppure fratelli con lo scorrere del tempo si sono costruiti una reputazione come uno dei migliori gruppi italiani (ma cantano in inglese) in quello stile che si trova ai confini tra country, blues, roots music e "buona musica". La discografia non è proprio copiosissima: tre dischi tra il 2001 e il 2009 (più questo Moon Road) e una collaborazione tra il cantante e armonicista Jimmy Ragazzon e il chitarrista (area Treves Blues Band) Maurizio "Gnola" Glielmo intitolata Blues Ballads and Songs (che quello contiene). Per il resto tanti concerti e tanta passione. Questo album è il frutto di una fortunata coincidenza. Nel 2009 vengono scelti per rappresentare l’Italia all’International Blues Challenge ch si tiene ogni anno a Memphis, Tennesse (insieme a Francesco Piu) e il DVD che è allegato a questa confezione dal titolo quantomai esplicativo di "Usa 2010" è un breve resoconto amatoriale (sono meno di 20 minuti) di quanto avvenuto a Memphis nell’occasione ma ci sono anche delle immagini (e relativa musica) che ci portano nello studio di Merel Bregante in quel di Austin, Texas dove è stato registrato il disco. E qui arriviamo all’album, un mini-album di 6 brani per la precisione, ma che vale come fosse un disco intero e che avevo dimenticato di inserire tra le cose più interessanti di questo 2010 finito da poco. Ma poi. su stimolo di un mio amico, che mi ha detto "potresti parlarne nel tuo Blog" e perchè no, eccoci qua, sia pure in leggero ritardo, ne hanno già parlato il Buscadero e altri giornali, oltre a Blog vari ma una ulteriore voce in più non fa mai male e poi nel mio Blog potrò parlare della musica che mi piace! Se il nome Merel Bregante vi dice qualcosa è perchè questo signore è stato negli anni ’70 il batterista di Loggins & Messina, poi quando ha appeso le bacchette al chiodo e si è trasferito, e accasato in quel di Austin (sua moglie è la bravissima Sarah Pierce, un’ottima cantante con un curriculum di 6 album che vi consiglio indistintamente, nel senso che quello che trovate va bene in ogni caso perchè non sono di facile reperibilità e sono belli tutti). Lì a Austin Bregante ha aperto uno studio di registrazione ed è lì dove i Mandolin’ Brothers e un manipolo di prodi musicisti americani hanno registrato questo album: nomi magari non altisonanti ma di sicura qualità nell’ambito della musica roots, Cindy Cashdollar, dobroista sopraffina e collaboratrice di Van Morrison (ma anche Dylan, Ryan Adams e Dave Alvin), Cody Braun dei Reckless Kelly, Lynn Daniel, Kenny Grimes, Doug Hudson e Carl Loschiavo. Il risultato finale è eccellente: si va dal country-rock midtempo della deliziosa Hold Me con il dobro della Cashdollar in evidenza mentre la voce sorniona di Ragazzon pilota i vari interventi solisti dei musicisti e non fa rimpiangere i grandi interpreti di questo filone, dalla vecchia Nitty Gritty ai Poco, Pure Prairie League e soprattutto, almeno per le mie orecchie, i grandi Amazing Rhythm Aces di Russell Smith con cui la voce di Jimmy Ragazzon per ragioni genetiche (gemelli separati alla nascita?) ha più di un punto di contatto. La coda finale strumentale con i due chitarristi del gruppo (tra cui Marco Rovino che è il mandolin’ brother) a duettare con la Cashdollar e gli altri musicisti meriterebbe di non essere sfumata. 49 Years una bellissima ballata impreziosita dal violino di Cody Braun che si incastra a perfezione con la steel d’ordinanza e con la bella voce evocativa di Ragazzon, non ha da nulla da invidiare al meglio della produzione americana di genere. E che dire dell’ottima Moon Road, un’altra slow song guidata dal suono particolare della fisarmonica di Riccardo Maccabruni mentre le chitarre, slide, lap steel e elettrica, pennellano una serie di interventi brevi ed efficaci ai limiti della poesia sonora, dei piccoli acquarelli delicati incorniciati ancora una volta dall’ottima interpretazione del buon Ragazzon. Old Rock And Roll, come da titolo, è una gustosa canzone piena di energia che ricorda anche i vecchi Loggins and Messina, Maccabruni questa volta si sposta ad un pianino intrigante mentre la chitarra dell’ospite Kenny Grimes divide gli interventi solisti con l’armonica di Ragazzon. Dr.Dreams è l’altro brano che mi ha ricordato moltissimo Russell Smith e i suoi Amazing Rhythm Aces che erano un po i Little Feat del country-roots, belle armonie vocali (e qui ci sono), soluzioni sonore sempre brillanti (e anche qui ci siamo) e ottime canzoni (che non guasta mai), e il mandolino in questo brano si sente eccome! Conclude le operazioni Another Kind un’altra bella canzone con fisarmonica e mandolini in evidenza, più acustica delle precedenti e con un gusto decisamente più country ma sempre gustosa. A questo punto citiamo anche la sezione ritmica composta da Daniele Negro alla batteria e Giuseppe Barreca al basso, l’altro chitarrista Paolo Canevari e il mandolinista aggiunto Bruno De Faveri. Comunque per la serie la musica (e la critica) sono belle perchè sono varie poi ognuno ci vede (e ci sente) quello che vuole, l’importante è che la musica stessa sia bella e qui ce n’è in abbondanza. Per ulteriori notizie http://www.mandolinbrothersband.com Mettiamo anche un video per completare l’opera e poi non dite che non vi ho avvisato! QSB (Questi Son Bravi). Bruno Conti |
tratto da: zambosplace.blogspot.com |
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Mandolin’ Brothers > Moon Road ![]()
Rimane sempre una colonia l’Italia per quanto riguarda il rock n’ roll anche se è una
di quelle colonie che godono di uno statuto speciale con tanto di parziale indipendenza e completa autonomia.
Negli anni sono cresciute centinaia di band che pur riferendosi in maniera inequivocabile al rock americano,
copiando stili, imitando atteggiamenti e usando la stessa lingua, hanno sviluppato una propria autonomia ricreando
lo stesso feeling con un inconfondibile spirito italico mettendoci innocenza, vivacità ed entusiasmo. Doti che hanno
in parte sopperito ad una tecnica non sempre eccelsa e ad una comprensibile mancanza di malizia nel plasmare una lingua
non naturale per noi latini. Al di là delle difficoltà ne è nata una italian wave che si è fatta apprezzare anche all’estero,
soprattutto nella "madre patria" America. Gli esempi non mancano e abbondano, basta leggersi i nomi che riempiono il tributo
For You alle canzoni del Boss per avere un’ idea del fenomeno, alcuni di questi nomi sono arrivati nei club e nelle
radio americane e non è poco se si pensa che qui da noi le radio (al 99% una vera schifezza) non offrono un briciolo
di promozione e i locali che fanno musica sono come il temolo.
È un piacere quindi trovare una band dell’Oltrepò Pavese, un tempo zona famosa solo per i vini con le bollicine e oggi teatro
di una scena assolutamente frizzante nel campo del rock e del blues, invitata in quel tempio sacro del rock n’roll che è Memphis
e ospite dell’International Blues Challenge. Significa che la passione, la dedizione, i sacrifici e la tenacia sono stati alfine
premiati ed un sogno americano si è finalmente avverato. |
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inserito 21/12/2010
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Mandolin’ Brothers & Friends
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alla carriera (e alla dedizione) con cui questa
"piccola" rock’n’roll band italiana è diventata un assoluto punto di riferimento
per le sonorità Americana nel nostro paese (partiti dal blues hanno imbarcato
strada facendo ogni espressione dell’american music). Da qui l’idea di allegare
alle sei tracce dell’Ep un breve documentario intitolato "USA 2010" in cui il
gruppo sancisce la sua avventura oltreoceano con immagini semplici, soltanto per
ricordarsi di esserci stati, di avere percorso quelle strade. È un omaggio che fa bene ai Mandolin’ Brothers e potrebbe anche convincere i più scettici sulle qualità della band, oggi allargata definitivamente alle chitarre e mandolino di Marco Rovino e con la presenza sempre più determinante di Riccardo Maccabruni al piano, organo e fisarmonica. Se sono riusciti a rompere il muro della diffidenza persino giocando in casa dei "campioni" americani, perchè non dovrebbero ottenere gli stessi risultati in Italia, dove attualmente hanno pochi rivali nel setacciare le radici del suono denominato roots rock. Moon Road, seppure disco di raccordo e documento di rapida consultazione, raccoglie venticinque minuti e sei episodi che sintetizzano questa maturazione. Registrato nella primavera del 2009 negli studi del famoso produttore Merel Bregante ad Austin, è una carrellata sulla competenza e i gusti dei Mandolin’ Brothers, ormai padroni di un linguaggio, meglio persino di molti colleghi d’oltreoceano. Ci sono ballate che hanno nel cuore e nell’anima The Band, come la pacifista Another Kind (testo tradotto in italiano nel libretto . . . perchè certe parole vanno spiegate bene), altre che si colorano di radici (la malinconica Dr. Dreams, le sfumature da border song di 49 Years), prima di dare sfogo alle chitarre ( Old Rock & Roll), anche se i piccoli capolavori si chiamano Hold Me e Moon road. La prima è un vispo country rock che respira a pieni polmoni l’aria texana, arricchendosi del dobro di Cindy Cashdollar (Dylan, Dave Alvin, Ryan Adams e molti altri nel suo curriculum), mentre la splendida title track possiede quasi un nucleo soul dove la voce di Jimmy Ragazzon mostra il fascino della sua raucedine e ci trascina nei grandi spazi americani. La lap steel della citata Cashdolalr fa ancora capolino, insieme al violino di Cody Braun (Reckless Kelly), ospiti (l’elenco è più lungo) condotti da Bregante in studio e che tuttavia non tolgono assolutamente i riflettori dagli attori principali: Moon Road porta la firma dei Mandolin’ Brothers e dovrebbero andarne giustamente fieri. (Fabio Cerbone)
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Buscadero — novembre 2010 |
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novembre 2010![]() Come un fiume in piena. |
gennaio 2011 ![]() . . . dalla rubrica : "Fuoritema" a cura di R i c c a r d o S a n t a n g e l o riccardo@amadeusonline.net
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miapavia.com |
Qual Buon Vento, navigante! (94.163.155.206) lunedì, 20 dicembre 2010 |
Articolo n. 9343 del 17 dicembre 2010 |
Moon Road... |
![]() Questa volta i Mandolin’ “l’hanno fatta grossa”!
In realtà, bypassando il gioco di parole, l’hanno fatta “grande”. Sì, perché dopo un album in studio ("Still Got Dreams" ) e un Live ("30 Lives!") osannati dalla critica, ecco che ci offrono un mini-lp con 6 brani nuovi + un DVD (prodotti da Merel Bregante e Massimo Visentin) sotto il titolo di Moon Road – Mandolin’ Brothers & friends.
E gli amici non sono da poco, visto che si tratta di noti musicisti statunitensi (Merel Bregante, Cindy Cashdollar al dobro, Lynn Daniel, Kenny Grimes, Doug Hudson, Carl Loschiavo, Cody Braun al violino) ed altri più pavesi come Marco Rovino e Stefano Pesci.
Non ho mai sentito nessun gruppo italiano suonare così “americano”; forse più americano di tanti gruppi statunitensi che suonano ormai per routine.
Belli i suoni, quel senso di “opaco da nicotina” da old country road, quell’indolente ritmo da viaggio perenne e ottima anche la scrittura dei brani: solo sei, ma piccoli gioiellini.
Il DVD contiene la testimonianza di un viaggio negli States, girato a Memphis dove hanno rappresentato l’Italia all’International Blues Challenge (tenutosi al B.B.King di Memphis) e poi ad Austin, durante le registrazioni del CD. Un viaggio in un sogno, quello di questi musicisti nostrani, che vagavano tra sale di registrazione, tramonti, palchi e roadhouse, con la stralunata impressione di essere finiti dentro un film: quello che avrebbero voluto interpretare da una vita.
Well done, guys!
Furio Sollazzi Pavia, 17/12/2010 (9343) |
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![]() www.ilpopolodelblues.com gennaio 2011 |
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Mandolin’ Brothers & Friends – Moon Road (Cd & Dvd) (Studiottanta Fortuna Records) www.mandolinbrothersband.com www.myspace.com/mandolinbrothersband |
Country rock made in Italy with a slight texan taste Innanzitutto un po’ di storia, come recita il sito. L’esordio risale al settembre 1979, quando Jimmy Ragazzon e Paolo Canevari si esibiscono in duo acustico di country blues, come supporter della Treves Blues Band. Quindi nel 1981 la prima formazione elettrica, con basso e batteria, vede il gruppo impegnato nel riprendere classici del rock blues. Agli inizi degli anni ’90, arriva l’introduzione della fisarmonica,delle tastiere (piano ed organo) ed il reinserimento del mandolino che avvicinano la band a sonorità roots rock. Oggi la formazione si presenta in due versioni, quella elettrica (Ragazzon, Canevari, Marco Rovino, Riccardo Maccabruni, Joe Barreca, Daniele Negro) e quella acustica in quartetto. Generalmente si presentano sul palco con brani originali e cover, ma per questo album (giustamente) hanno scelto le prime. Sei tracce registrate ad Austin, Texas, proprio per respirare l’aria giusta e assaggiare i sapori giusti per creare al meglio un genere giunto in Italia sulle ali della passione. Ecco che Hold Me, così come Old Rock & Roll ricordano il bel country rock in stile Eagles mentre Moon Road si presenta come ballata di grande fascino. C’è anche un Dvd che documenta le date americane tra Texas e Tennessee. Cosa C’è di meglio per una formazione che ha dedicato tutto questo tempo alla musica che ama? Michele Manzotti |
Hold Me 49 Years Moon Road Old Rock & Roll Dr.Dreams Another Kind |
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UNITÀ – 5 dicembre 2010 |
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messaggio a Jimmy Ragazzon |
ciao jimmy.. |
messaggio a Paolo Canevari |
OK, now it’ clear . . . |
tratto dal nostro |
Name: Merel Bregante
(
Homepage ) |
tratto dal nostro |
Name: Lynn Daniel |
www.erichanke.com | |
Jimmy Ragazzon suona l’armonica nel brano "Mr. Slim’s Blues" nell’album "Factory Man" di Eric Hanke. | |
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"I just got Moon Road today, I love it!
I like the songs, the style, the production, congratulations men!
Tina and I also really like the dvd, I think its a really cool thing
to get to know the band a little bit and documents a really cool happening with the band." |